Bisognerebbe fare tesoro
delle parole di Edgar Morin che, sollecitato da Armando Massarenti
sulla Domenica del Sole 24 ore del 15 aprile scorso, a
proposito dei disvalori che la burocratizzazione produce su scuola ed
educazione, afferma: “I processi di burocratizzazione estendono al
mondo dell'educazione la logica anonimizzante, frammentatrice e
gerarchizzante della tecnica. Dev'essere rigenerato il valore della
missione educativa, si deve tornare a quell'Eros che, come diceva
Platone, è il requisito fondamentale per saper insegnare. E si deve
promuovere il valore dell'unità del pensiero coinvolto nel processo
educativo, che oggi soffre gravemente di due mali: il male della
disgiunzione tra problemi e tra saperi, e il male del riduzionismo”.
Edgar Morin |
Più o meno il contrario
di quello che sta accadendo nella scuola italiana, sempre più
attenta a un tecnicismo dell'insegnamento che non lascia spazio alla
passione e alla presenza emotiva di chi ha il compito di insegnare e
di coloro che dovrebbero apprendere. L'esteso materiale burocratico
che un insegnante deve compilare e che dovrebbe servire a valutare il
percorso di apprendimento appare vacuo e troppo spesso fine a se
stesso. Si finge di credere che basti programmare, schematizzare,
fornirsi di obiettivi stereotipati, per sapere cosa e come dire, per
risolvere la questione tanto delicata e articolata dell'insegnamento.
E' inevitabile così che saperi e problemi finiscano per ridursi a
formule frammentarie, abbastanza pericolose quando si ritiene che
possano essere risolutive.
Ciò è vero anche per
l'insegnamento di quelle che un tempo erano le materie umanistiche,
letteratura compresa. Si pretenderebbe parlare di Dante e Petrarca,
così come di Montale e di Saba, solo finalizzando la conoscenza a
una questione di verifiche, utilizzando tabelle e schemi invece che i
testi letterari, proponendo semplificazioni e risposte certe, dove
invece sono presenti complessità e solo domande.
L'insegnamento per non
essere platonico, finge di essere concreto, perdendo in
prospettiva e in capacità di offrire strumenti per la comprensione
della realtà e per la risoluzione dei problemi.
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