Dal mio nuovo libro di poesie, La vita dei bicchieri e delle stelle, edito da Campanotto. Questa è la poesia che apre il volume.
Non c’è dubbio che l’universo
espande
giorno per giorno, metro dopo metro, un
poco
più universo avanti e indietro, in
ogni
lato cresce ad ogni ora. La stella
che era l’ultima (prima di che cosa?)
ora non scorge più alcun confine
tra sé e il vuoto, sempre s’aggiunge
cielo al cielo, dilata il buio, nero
dopo nero. Sto qui in pensiero. Non era
l’universo già infinito?
Non era forma chiusa
ed assoluta? Ma se cammina
anche l’infinito, verso dove
si muove e come fa
a diventare più d'ora illimitato?
Rimango speculando sul pianeta,
che orbita tediato ed esitante,
da tempo più distante da qualcosa
che non sappiamo, insomma barcollante,
disorientato dentro l’universo
che si allontana e che diventa grande,
che giorno dopo giorno un poco espande
in soffi e leggerissime carezze,
miti bisbigli che aggiungono frammenti
di luce al buio, notte a antica notte.
di luce al buio, notte a antica notte.
Immagine ripresa dal sito Eso |
Giuseppe Grattacaso
La vita dei bicchieri e delle stelle, Campanotto Editore
La vita dei bicchieri e delle stelle, Campanotto Editore
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