In Brasile i detenuti che leggono un libro al mese possono ottenere una riduzione della loro pena. Si tratta di un esperimento, per ora attuato in quattro case di detenzione. E' necessario che i detenuti scrivano, ad ogni libro letto, una relazione «con proprietà di linguaggio e accuratezza, dimostrando di averne compreso il valore e il senso». Ogni anno possono ottenere fino a un massimo di 48 giorni di libertà.
Credo
che l'idea nasca dalla costatazione che la lettura di un libro renda
senza dubbio migliori (oltre che scaturire dall'assunto, piuttosto
retorico oltre che teorico, che la cultura produca libertà). Chi
legge cresce moralmente, è meno disposto a fare del male, a sentire
gli altri come nemici da combattere.
L'esperimento è sicuramente
apprezzabile e sarebbe bello se potesse estendersi al nostro Paese,
semmai interessando anche altre categorie di persone, coinvolgendo
cioè coloro che vivono a piede libero e variando di conseguenza la
qualità degli abbuoni.
Per
esempio, un calciatore che legga almeno un libro al mese si vedrebbe
premiato con un calcio di rigore; un politico, con una certa quantità
di voti alle prossime elezioni; un medico, con qualche giorno di
vacanza in più; una presentatrice di reality show potrebbe andare a
cena con Umberto Eco, invece che con Corona. Il vantaggio di un tale
sistema riguarderebbe non solamente i lettori, c'è da supporre in
gran parte poco abituali, ma tutti noi. Ascolteremmo infatti dai
personaggi pubblici dichiarazioni meno superficiali e scontate e
vedremmo migliorare la nostra condizione di vita, di fronte, tanto
per dirne una, a professionisti più scrupolosi e attenti alle
esigenze altrui.
Si
potrebbero attribuire premi anche a quegli insegnanti che, svolgendo
un mestiere per il quale si presuppone il possesso di determinate
conoscenze, credono di non aver più bisogno dei libri o di non aver
tempo da leggere. A quelli che dimostreranno di “aver compreso il
valore e il senso” di quello che hanno letto, la possibilità di
insegnare quello che sanno veramente insegnare, semmai con un aumento
di stipendio.
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