Gaetano Bevilacqua, bozzetto per Se fosse pronto un cielo |
Nella mia casa c'è un nuovo
ospite uccello: un canarino
giallo, con una macchia in capo.
Sono io che abito altrove: ignorante
di cose umane e di affari
ingenui di volatili,
ho scelto altra forma animale.
Ora vivo nel mare, attendo l'onda
grassa che mi conforti, che confonda
paesaggi di spugne e alghe.
Ho scelto di pensare sotto il livello
pacifico del reale.
(da Se fosse pronto un cielo, Il Catalogo, 1991)
C'è molto di agitato sotto quel livello?
RispondiEliminaEstremamente originale considerare il mare come una tana in cui nascondersi, il mare come fusione con l'amniotica liquidità di una regressione, mentre la parte consapevole, sotto le spoglie di un canarino giallo, viene abbandonata momentaneamente.
RispondiEliminaInteressante e musicale, davvero una piacevole lettura, ciao da Alba de Felice
Il mare è un universo nell'universo.Considerevole via di fuga e rifugio,proprio per la sua completezza,il suo fascino parallelo a quello terreno( che ingabbia il canarino)
RispondiEliminaE' molto suggestiva l'irrealtà del rifugio marino,del suo paesaggio ancestrale che accoglie,libera e protegge.
Trovato grazie al gruppo dei "poeti" di Alessandro Ramberti: non aggiungo altro a quanto già scritto, solo un sincero apprezzamento.
RispondiElimina"attendo l'onda ... conforti ... confonda": quando la poesia è anche onda fonica, a dare più senso marino alla profondità semantica di due endecasillabi simmetrici
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