tag:blogger.com,1999:blog-3266004903939594771.post4779228265583125814..comments2023-08-21T23:07:23.712+02:00Comments on mosche in bottiglia: L'Aula MuseoAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/07039362642070482308noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-3266004903939594771.post-3209726233759419562013-03-05T10:53:26.874+01:002013-03-05T10:53:26.874+01:00Hai proprio ragione. Che noi siamo assuefatti a qu...Hai proprio ragione. Che noi siamo assuefatti a questo stato di cose è triste, ma può accadere, ci si abitua a tutto pare; che lo siano i ragazzi è avvilente e contro natura. Non so se ci accorgiamo ancora di come siano brutte le nostre aule o se, come tu dici, l'aspetto mortificante è considerato connaturato alla scuola, "come le fiamme all'inferno". Ricordo che qualche anno fa qualche classe tentò di intervenire con l'esposizione di poster e manifesti. L'iniziativa venne subito repressa: cosa c'entra tutto questo con la scuola?, fu l'immediata reazione. Forse pensiamo che la scuola sia un luogo penitenziale, lo studio solo sofferenza, e dunque questo deve essere chiaro già nell'ambiente, privo di ogni elemento estetico che possa ingenerare distrazione e fraintendimenti. <br />Comunque è interessante e sarebbe da perseguire l'idea di sensibilizzare gli alunni e i genitori e di coinvolgerli in qualche modo.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/07039362642070482308noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3266004903939594771.post-85441767079942763492013-03-02T21:33:36.381+01:002013-03-02T21:33:36.381+01:00Come non essere d'accordo? Le aule scolastiche...Come non essere d'accordo? Le aule scolastiche di tante scuole sono il riflesso fedele della considerazione e dell'impegno elargiti dallo Stato nella formazione dei giovani. Rotolanti bloccati a mezza corsa da mesi, spazi angusti, neon agonizzanti. In sala insegnant, attigua all'aula museo e arredata nello stesso stile, un'accozzaglia di poltrone di skai sfondate, cassetti personali che scorrono a stento a 30 cm dal pavimento e tavoloni recuperati in qualche ministero rumeno dopo la caduta di Ceaucescu, troviamo un computer per cinquanta persone con un foglietto plastificato "questa postazione multimediale è a disposizione dei Sigg. Insegnanti" ad esaltare la munificenza del nostro Istituto.<br />Recentemente abbiamo avuto per una settimana la visita di delegazioni straniere (Germania, Spagna, Francia) e non oso neanche pensare al ricordo che conserveranno dell'esperienza dal punto di vista estetico. Quante altre generazioni, non dico di alunni perché si rinnovano ogni cinque anni, ma di insegnanti - e lì si parla di decenni, anche in considerazione della via crucis che deve percorrere il neo-abilitato fino alla cattedra di ruolo - si troveranno davanti questa visione deprimente all'ingresso delle otto?<br />Ma la cosa forse più triste è che gli alunni non ci fanno caso più di tanto. Notano sì l'inefficienza e la bruttura, ma per loro questa condizione è connaturata alla scuola, come le fiamme all'inferno. I più sensibili forse si sentono stringere il cuore certe mattine d'inverno, ma danno la colpa al compito imminente. I più gioviali tentano di alleggerire l'atmosfera con disegnini, foto, o battute infelici dei professori ricopiate con i pennarelli colorati.<br />Ricordo un'alunna da poco arrivata, che raccontò un giorno, con grande stupore dei compagni italiani, che nella sua scuola in Ucraina i ragazzi stessi facevano a turno le pulizie della propria aula e gareggiavano con le altre classi per renderla accogliente in ogni modo possibile. Perché non chiedere ai nostri alunni come dovrebbero essere le loro aule, magari con un concorso che potrebbe sensibilizzare anche i genitori? Stéphanie Leblanchttps://www.blogger.com/profile/11737967534499243824noreply@blogger.com